Guide to the beauties of Pisa and other cities

Alberto
Guide to the beauties of Pisa and other cities

Visite turistiche

https://www.visittuscany.com/en/
http://www.parcosanrossore.org/pagina.php?id=25
328 moradores locais recomendam
Parque Regional Migliarino San Rossore Massaciuccoli
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https://www.muradipisa.it/ Le Mura Il camminamento delle Mura di Pisa, con i suoi 11 metri di altezza, offre al pubblico la possibilità di osservare la città da un’inedita prospettiva. Una piacevole passeggiata per ammirare dall’alto il caratteristico panorama pisano, da Piazza dei Miracoli a Piazzetta Del Rosso. La costruzione delle mura di Pisa inizia nel 1154 nella parte della città a nord dell’Arno; la realizzazione dell’opera si è protratta fino all’anno 1161, con il successivo completamento nel 1284 nella parte dell’area della Cittadella Vecchia.   The Walls The walkway of the Pisa’s Walls, with its 11 meters high, gives to the public the possibility to observe the city from an original perspective. A pleasant walk to admire from above the typical Pisan overview, from Piazza dei Miracoli to Piazzetta Del Rosso. An itinerary that surprises the visitor for the beauty of the places, among recovered garden, archaeological and artistic treasures.    The building of the Pisa’s Walls began in 1154 in the area of the city north of the Arno river; the construction lasted until 1161, followed by a further completion in 1284 in the area of Cittadella Vecchia.
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Ancient Walls of Pisa
Piazza dei Miracoli
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https://www.muradipisa.it/ Le Mura Il camminamento delle Mura di Pisa, con i suoi 11 metri di altezza, offre al pubblico la possibilità di osservare la città da un’inedita prospettiva. Una piacevole passeggiata per ammirare dall’alto il caratteristico panorama pisano, da Piazza dei Miracoli a Piazzetta Del Rosso. La costruzione delle mura di Pisa inizia nel 1154 nella parte della città a nord dell’Arno; la realizzazione dell’opera si è protratta fino all’anno 1161, con il successivo completamento nel 1284 nella parte dell’area della Cittadella Vecchia.   The Walls The walkway of the Pisa’s Walls, with its 11 meters high, gives to the public the possibility to observe the city from an original perspective. A pleasant walk to admire from above the typical Pisan overview, from Piazza dei Miracoli to Piazzetta Del Rosso. An itinerary that surprises the visitor for the beauty of the places, among recovered garden, archaeological and artistic treasures.    The building of the Pisa’s Walls began in 1154 in the area of the city north of the Arno river; the construction lasted until 1161, followed by a further completion in 1284 in the area of Cittadella Vecchia.
Il Palazzo https://palazzoblu.it/il-palazzo/ E' il centro di esposizioni temporanee e di attività culturali diverse gestito dalla Fondazione Palazzo Blu Posto sul Lungarno meridionale nel cuore del centro storico della città, a pochi passi dal Ponte di Mezzo e dal Palazzo Gambacorti, sede del Comune, l'antico palazzo nobiliare restaurato dalla Fondazione Pisa, e gestito dalla Fondazione Palazzo Blu, si propone come moderno strumento per l'arricchimento dell'offerta culturale della città e s'inserisce nel più ampio progetto di valorizzazione turistica del circuito di musei che si affacciano sul Lungarno, l'arteria di grande valore storico e culturale che attraversa la città da est a ovest. BLU, Palazzo d'Arte e Cultura ospita: Ampi spazi per esposizioni temporanee Un moderno auditorium L'esposizione permanente delle opere d'arte è articolata in tre sezioni: le collezioni d'arte della Fondazione Pisa, poste al secondo Piano; la dimora aristocratica e le Collezione Simoneschi al primo Piano Le Fondamenta, nuova sezione espositiva dedicata all’archeologia e alla storia medievale, poste al piano seminterrato.
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Palazzo Blu
9 Lungarno Gambacorti
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Il Palazzo https://palazzoblu.it/il-palazzo/ E' il centro di esposizioni temporanee e di attività culturali diverse gestito dalla Fondazione Palazzo Blu Posto sul Lungarno meridionale nel cuore del centro storico della città, a pochi passi dal Ponte di Mezzo e dal Palazzo Gambacorti, sede del Comune, l'antico palazzo nobiliare restaurato dalla Fondazione Pisa, e gestito dalla Fondazione Palazzo Blu, si propone come moderno strumento per l'arricchimento dell'offerta culturale della città e s'inserisce nel più ampio progetto di valorizzazione turistica del circuito di musei che si affacciano sul Lungarno, l'arteria di grande valore storico e culturale che attraversa la città da est a ovest. BLU, Palazzo d'Arte e Cultura ospita: Ampi spazi per esposizioni temporanee Un moderno auditorium L'esposizione permanente delle opere d'arte è articolata in tre sezioni: le collezioni d'arte della Fondazione Pisa, poste al secondo Piano; la dimora aristocratica e le Collezione Simoneschi al primo Piano Le Fondamenta, nuova sezione espositiva dedicata all’archeologia e alla storia medievale, poste al piano seminterrato.
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Scuola Normale Superiore
7 P.za dei Cavalieri
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58 moradores locais recomendam
Dolmenweb
Piazza dei Cavalieri
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https://www.navidipisa.it/
30 moradores locais recomendam
Museu dos Navios Antigos de Pisa
16 Lungarno Ranieri Simonelli
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https://www.navidipisa.it/
http://www.polomusealetoscana.beniculturali.it/index.php?it/204/pisa-museo-nazionale-di-san-matteo
82 moradores locais recomendam
National Museum of San Matteo, Pisa
1 Piazza San Matteo In Soarta
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Torre inclinada de Pisa
Piazza del Duomo
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Straordinario esempio di gotico pisano, la piccola chiesa di S. Maria della Spina fu edificata nel 1230 sul greto dell’Arno in corrispondenza di un importante ponte, il Ponte Novo, che univa le vie Santa Maria e Sant' Antonio, distrutto nel corso del XV secolo e mai più ricostruito. Proprio la vicinanza al ponte determinò l’appellativo di S. Maria de Pontenovo, mutato poi in S. Maria della Spina quando, a partire dal 1333, la chiesa custodì come reliquia una spina della corona di Cristo, ora esposta nella chiesa di S. Chiara.    In origine l’edificio era un piccolo oratorio formato da una loggia finché nel 1322, per interessamento del Comune di Pisa, iniziarono i lavori d’ampliamento che si conclusero circa cinquanta anni dopo, sotto la guida dell’architetto e scultore pisano Lupo di Francesco. La vicinanza del fiume ha costituito una costante minaccia per la stabilità dell’edificio che, come attestano numerosi documenti, fin dal Quattrocento ha subito ripetuti restauri tesi a riparare i danni di cedimento del terreno e a consolidare le strutture architettoniche.  L’intervento più radicale rimane quello del 1871 quando l’edificio fu completamente smontato e ricostruito ad una quota superiore; in quest’occasione la chiesa fu rialzata di circa un metro, molte sculture furono tolte e sostituite da copie, mentre la sagrestia fu distrutta, lasciando un edificio alterato nelle proporzioni e nella forma.   Esterno A pianta rettangolare, completamente rivestita in marmo a fasce bicrome, la chiesa è caratterizzata da eleganti cuspidi, timpani e tabernacoli completati da una ricercata decorazione scultorea con tarsie, rosoni e numerose statue (oggi sostituite da copie; gli originali sono al Museo Nazionale di San Matteo) eseguite dai maggiori scultori del Trecento pisano. Infatti, alla decorazione dell’edificio parteciparono Lupo di Francesco (documentato dal 1299 al 1336) uno dei più originali seguaci di Giovanni Pisano, a capo di un’attiva bottega in cui lavoravano i tre figli Cecco, Asinello e Ghiero, cui sarebbe succeduto Andrea Pisano (Pisa, fine del XIII secolo-? post 1348), formatosi in ambito fiorentino ed in particolare sui modelli giotteschi, coadiuvato dai figli Nino e Tommaso; invece, al momento non è certa la diretta partecipazione ai lavori dell’edificio del grande Giovanni Pisano (Pisa, 1245 c.a.- Siena, dopo 1314), cui si deve il rinnovamento della scultura gotica italiana, e del suo seguace Giovanni di Balduccio (documentato dal 1318 al 1349), pur comparendo tra le decorazioni due loro importanti sculture. In facciata si aprono due porte, sormontate da archi a doppia ghiera, separate da un pilastro su cui poggia l’elegante tabernacolo con le statue della Madonna con Bambino attribuito a Giovanni Pisano, tra due Angeli. La parte superiore della facciata è coronata da tre frontoni triangolari, decorati da rosoni e intarsi marmorei, conclusi da esili edicole che ospitano, al centro, la statua del Redentore tra quelle dell’Annunciazione, attribuite all’atelier di Andrea Pisano, mentre nelle edicole dei pilastri angolari si trovano due Angeli, riferibili alla taglia di Lupo di Francesco. Nel fianco destro si aprono due porte intervallate da tre eleganti quadrifore sormontate da una ricercata galleria composta da esili colonnine, timpani e pinnacoli al cui interno sono le statue di Cristo e degli Apostoli, della bottega di Lupo. Le piccole e delicate sculture di Santi ed Angeli alla sommità dei timpani furono eseguite nella bottega di Nino Pisano, mentre l’edicola del pilastro angolare destro ospita la tenera Madonna con Bambino di Giovanni di Balduccio. Il retro è tripartito da arcate a sesto acuto includenti semplici monofore, conclusi da timpani su cui sono i simboli degli Evangelisti, intervallati da edicole con i SS. Pietro, Paolo e Giovanni Battista. Le alte guglie piramidali culminano con le statue della Madonna con Bambino tra due angeli di Nino Pisano. Al contrario, il fianco lungo il fiume non presenta decorazioni ed è scandito da otto eleganti bifore.   Interno Contrasta con la ricca e ricercata decorazione esterna l’interno oggi semplice e spoglio, frutto delle ripetute traversie che hanno interessato la chiesa e disperso gran parte dell’arredo mobile, stratificatosi nel tempo, comprendente sculture e dipinti, alcuni dei quali esposti al Museo Nazionale di San Matteo e nella chiesa di Santa Chiara. L’edificio è ad unica aula, con soffitto a capriate dipinto durante la ricostruzione ottocentesca, e al centro del presbiterio, rialzato e separato da due pilastri archivoltati, è collocato uno dei massimi capolavori della scultura gotica, la straordinaria Madonna con Bambino, nota ai fedeli come Madonna della rosa, frutto della collaborazione di Andrea e Nino Pisano, eseguita tra il 1345 ed il 1348, che conserva ancora tracce della cromia e della doratura originarie. La statua fino all’Ottocento era collocata entro un pregiato altare marmoreo cinquecentesco tra le statue di S. Pietro e S. Giovanni Battista, ora poste su due mensole laterali, anch’esse in origine dipinte. Sulla parete sinistra è murato il tabernacolo marmoreo destinato ad accogliere la venerata reliquia della spina, eseguito da Stagio Stagi (Pietrasanta, Lucca, 1496-1563) nel 1534. In controfacciata si trova l’altare in marmo, con nicchia e pilastrini decorati da volti di putti, eseguito da Girolamo da Carrara (attivo nel XVI secolo) nel 1524, che ospitava la statua della Madonna del latte, una delle raffigurazioni più tenere ed umane della Madonna che allatta Gesù bambino, eseguita da Andrea e Nino Pisano tra il 1345 ed il 1348, oggi esposta nel Museo di San Matteo nella sala loro dedicata. Nella stessa sala è esposta una Madonna con Bambino di Nino Pisano, nota con l’appellativo di Madonna dei vetturini, un pregiato tabernacolo ligneo scolpito ad alto rilievo e dipinto, in origine destinato a questa chiesa. I recenti restauri, che hanno riportato a nuova vita questo piccolo gioiello di arte gotica noto oltre i confini nazionali, sono stati curati dalla Comunità Europea, dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e dal Comune di Pisa con il determinate contributo di sponsor locali coordinati dall’Unione Industriale Pisana.
55 moradores locais recomendam
Santa Maria della Spina
Lungarno Gambacorti
55 moradores locais recomendam
Straordinario esempio di gotico pisano, la piccola chiesa di S. Maria della Spina fu edificata nel 1230 sul greto dell’Arno in corrispondenza di un importante ponte, il Ponte Novo, che univa le vie Santa Maria e Sant' Antonio, distrutto nel corso del XV secolo e mai più ricostruito. Proprio la vicinanza al ponte determinò l’appellativo di S. Maria de Pontenovo, mutato poi in S. Maria della Spina quando, a partire dal 1333, la chiesa custodì come reliquia una spina della corona di Cristo, ora esposta nella chiesa di S. Chiara.    In origine l’edificio era un piccolo oratorio formato da una loggia finché nel 1322, per interessamento del Comune di Pisa, iniziarono i lavori d’ampliamento che si conclusero circa cinquanta anni dopo, sotto la guida dell’architetto e scultore pisano Lupo di Francesco. La vicinanza del fiume ha costituito una costante minaccia per la stabilità dell’edificio che, come attestano numerosi documenti, fin dal Quattrocento ha subito ripetuti restauri tesi a riparare i danni di cedimento del terreno e a consolidare le strutture architettoniche.  L’intervento più radicale rimane quello del 1871 quando l’edificio fu completamente smontato e ricostruito ad una quota superiore; in quest’occasione la chiesa fu rialzata di circa un metro, molte sculture furono tolte e sostituite da copie, mentre la sagrestia fu distrutta, lasciando un edificio alterato nelle proporzioni e nella forma.   Esterno A pianta rettangolare, completamente rivestita in marmo a fasce bicrome, la chiesa è caratterizzata da eleganti cuspidi, timpani e tabernacoli completati da una ricercata decorazione scultorea con tarsie, rosoni e numerose statue (oggi sostituite da copie; gli originali sono al Museo Nazionale di San Matteo) eseguite dai maggiori scultori del Trecento pisano. Infatti, alla decorazione dell’edificio parteciparono Lupo di Francesco (documentato dal 1299 al 1336) uno dei più originali seguaci di Giovanni Pisano, a capo di un’attiva bottega in cui lavoravano i tre figli Cecco, Asinello e Ghiero, cui sarebbe succeduto Andrea Pisano (Pisa, fine del XIII secolo-? post 1348), formatosi in ambito fiorentino ed in particolare sui modelli giotteschi, coadiuvato dai figli Nino e Tommaso; invece, al momento non è certa la diretta partecipazione ai lavori dell’edificio del grande Giovanni Pisano (Pisa, 1245 c.a.- Siena, dopo 1314), cui si deve il rinnovamento della scultura gotica italiana, e del suo seguace Giovanni di Balduccio (documentato dal 1318 al 1349), pur comparendo tra le decorazioni due loro importanti sculture. In facciata si aprono due porte, sormontate da archi a doppia ghiera, separate da un pilastro su cui poggia l’elegante tabernacolo con le statue della Madonna con Bambino attribuito a Giovanni Pisano, tra due Angeli. La parte superiore della facciata è coronata da tre frontoni triangolari, decorati da rosoni e intarsi marmorei, conclusi da esili edicole che ospitano, al centro, la statua del Redentore tra quelle dell’Annunciazione, attribuite all’atelier di Andrea Pisano, mentre nelle edicole dei pilastri angolari si trovano due Angeli, riferibili alla taglia di Lupo di Francesco. Nel fianco destro si aprono due porte intervallate da tre eleganti quadrifore sormontate da una ricercata galleria composta da esili colonnine, timpani e pinnacoli al cui interno sono le statue di Cristo e degli Apostoli, della bottega di Lupo. Le piccole e delicate sculture di Santi ed Angeli alla sommità dei timpani furono eseguite nella bottega di Nino Pisano, mentre l’edicola del pilastro angolare destro ospita la tenera Madonna con Bambino di Giovanni di Balduccio. Il retro è tripartito da arcate a sesto acuto includenti semplici monofore, conclusi da timpani su cui sono i simboli degli Evangelisti, intervallati da edicole con i SS. Pietro, Paolo e Giovanni Battista. Le alte guglie piramidali culminano con le statue della Madonna con Bambino tra due angeli di Nino Pisano. Al contrario, il fianco lungo il fiume non presenta decorazioni ed è scandito da otto eleganti bifore.   Interno Contrasta con la ricca e ricercata decorazione esterna l’interno oggi semplice e spoglio, frutto delle ripetute traversie che hanno interessato la chiesa e disperso gran parte dell’arredo mobile, stratificatosi nel tempo, comprendente sculture e dipinti, alcuni dei quali esposti al Museo Nazionale di San Matteo e nella chiesa di Santa Chiara. L’edificio è ad unica aula, con soffitto a capriate dipinto durante la ricostruzione ottocentesca, e al centro del presbiterio, rialzato e separato da due pilastri archivoltati, è collocato uno dei massimi capolavori della scultura gotica, la straordinaria Madonna con Bambino, nota ai fedeli come Madonna della rosa, frutto della collaborazione di Andrea e Nino Pisano, eseguita tra il 1345 ed il 1348, che conserva ancora tracce della cromia e della doratura originarie. La statua fino all’Ottocento era collocata entro un pregiato altare marmoreo cinquecentesco tra le statue di S. Pietro e S. Giovanni Battista, ora poste su due mensole laterali, anch’esse in origine dipinte. Sulla parete sinistra è murato il tabernacolo marmoreo destinato ad accogliere la venerata reliquia della spina, eseguito da Stagio Stagi (Pietrasanta, Lucca, 1496-1563) nel 1534. In controfacciata si trova l’altare in marmo, con nicchia e pilastrini decorati da volti di putti, eseguito da Girolamo da Carrara (attivo nel XVI secolo) nel 1524, che ospitava la statua della Madonna del latte, una delle raffigurazioni più tenere ed umane della Madonna che allatta Gesù bambino, eseguita da Andrea e Nino Pisano tra il 1345 ed il 1348, oggi esposta nel Museo di San Matteo nella sala loro dedicata. Nella stessa sala è esposta una Madonna con Bambino di Nino Pisano, nota con l’appellativo di Madonna dei vetturini, un pregiato tabernacolo ligneo scolpito ad alto rilievo e dipinto, in origine destinato a questa chiesa. I recenti restauri, che hanno riportato a nuova vita questo piccolo gioiello di arte gotica noto oltre i confini nazionali, sono stati curati dalla Comunità Europea, dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e dal Comune di Pisa con il determinate contributo di sponsor locali coordinati dall’Unione Industriale Pisana.

La luminara di Pisa

https://youtu.be/e_dxPXXK5Kc
http://www.aboutpisa.info/lungarno-of-pisa.html Pisa, as well as Florence, is crossed by the Arno river. Pisan lungarnos, adorned with wonderful buildings and bridges survived the bombing during the second world war, are the most picturesque and famous places in Pisa, and among the most romantic for sure! The lungarnos host many hotels and residences, because of their central location they represent the ideal choice for tourists visiting the city. We propose you a walk through these amazing streets, where you can enjoy a wonderful view of the river and all that around it. We strongly recommend, according to the season, to try one of the delicious ice cream parlors on lungarnos or to taste a pastry sitting in the well known bakeries in Pisa. If you'd like to know better the past and the present of Pisa, the visit to lungarnos is essential. Lungarnos are the streets of the city that pass beside the river Arno. They are well known in Pisa for wonderful buildings that go along with the river bank until they reach the river outlet in Marina di Pisa. Few centuries ago lungarnos were the heart of the city center, and that's why wealthy families had chosen this area for their residences. They were completely reconstructed in 1871, which sadly destroyed many stairs and flights of steps that were characteristic of this area. They are also important nightlife meeting places for Pisans. The lungarnos of Pisa inspired some famous poets and writers such as Lord Byron and P.B. Shelley. "Stand on the marble bridge, cast your eye, if you are not dazzled, on its river glowing as with fire, then follow the graceful curve of the palaces on the lung'Arno till the arch is naved by the massy dungen-tower (erroneously called Ugolino's,) forming in dark relief, and tell me if any thing can surpass a sunset in Pisa."
13 moradores locais recomendam
Lungarni di Pisa
Ponte Solferino
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http://www.aboutpisa.info/lungarno-of-pisa.html Pisa, as well as Florence, is crossed by the Arno river. Pisan lungarnos, adorned with wonderful buildings and bridges survived the bombing during the second world war, are the most picturesque and famous places in Pisa, and among the most romantic for sure! The lungarnos host many hotels and residences, because of their central location they represent the ideal choice for tourists visiting the city. We propose you a walk through these amazing streets, where you can enjoy a wonderful view of the river and all that around it. We strongly recommend, according to the season, to try one of the delicious ice cream parlors on lungarnos or to taste a pastry sitting in the well known bakeries in Pisa. If you'd like to know better the past and the present of Pisa, the visit to lungarnos is essential. Lungarnos are the streets of the city that pass beside the river Arno. They are well known in Pisa for wonderful buildings that go along with the river bank until they reach the river outlet in Marina di Pisa. Few centuries ago lungarnos were the heart of the city center, and that's why wealthy families had chosen this area for their residences. They were completely reconstructed in 1871, which sadly destroyed many stairs and flights of steps that were characteristic of this area. They are also important nightlife meeting places for Pisans. The lungarnos of Pisa inspired some famous poets and writers such as Lord Byron and P.B. Shelley. "Stand on the marble bridge, cast your eye, if you are not dazzled, on its river glowing as with fire, then follow the graceful curve of the palaces on the lung'Arno till the arch is naved by the massy dungen-tower (erroneously called Ugolino's,) forming in dark relief, and tell me if any thing can surpass a sunset in Pisa."

Le Guide dei Quartieri di Pisa

San Francesco Pisa https://www.comune.pisa.it/it/ufficio-scheda/434/Quartiere-San-Francesco.html#!prettyPhoto San Francesco Pisa
Parish of St Francis
7 Piazza S. Francesco
San Francesco Pisa https://www.comune.pisa.it/it/ufficio-scheda/434/Quartiere-San-Francesco.html#!prettyPhoto San Francesco Pisa
LEGENDA: Chiesa di Santa Maria Lungarno Mediceo Scalo Roncioni Ponte della Fortezza Chiesa e Museo di San Matteo Palazzo Schiff Palazzo Roncioni Palazzo Toscanelli Piazza Cairoli Chiesa di San Michele Chiesa di Sant'Anna Chiesa di San Torpé                                        Terme romane di Adriano Ponte della Fortezza Via San Martino Palazzo dal Borgo-Netolisky Palazzo Tizzoni Palazzo Consoli del Mare Palazzo Salviati Palazzo Lanfranchi Palazzo Cevoli- Lanfranchi Chiesa di San Martino Chiesa di San Giovanni Chiesa di San Bernardo Mura --- tracciato non più esistente                Descrizione del percorso: Il quartiere di San Martino prende il nome dalla chiesa trecentesca ubicata nell’omonima parte. In antichità costituiva col quartiere sant’Antonio l’area denominata Chinzica. Partenza dalla Cittadella Nuova (12), in Lungarno Fibonacci. Meglio nota come “giardino scotto”, in quanto la Fortezza costruita da Giuliano da Sangallo (1512), dopo essere appartenuta ai fiorentini, fu venduta a Domenico Scotto, ricco armatore livornese, nel 1798. Fu costui a trasformarla in giardino. Il Lungarno Fibonacci (13) fu aperto prima della Seconda Guerra Mondiale, quando venne costruito il Ponte della Vittoria. A questo lungarno segue il Lungarno Galilei (1), limite settentrionale del quartiere, che come il Lungarno Mediceo subì degli interventi di rialzamento delle sponde perdendo i numerosi scali, salvo quello dei renaioli. Su questa parte del quartiere si affacciano alcuni importanti palazzi come Palazzo Lanfranchi (2), oggi proprietà del Comune e sede di mostre e convegni. Il Palazzo da Scorno (3) e il Giardino del Palazzo dei Consoli del Mare (4), che secondo la tradizione era la residenza dei Della Gherardesca. Poco più avanti la Chiesa del Santo Sepolcro (5), a pianta ottagonale con campanile in pietra e laterizi, ed il Palazzo Pretorio (6), sede dal 1825 al 1846 dell’Accademia delle Belle Arti, fondata da Carlo Lasinio.
San Martino
LEGENDA: Chiesa di Santa Maria Lungarno Mediceo Scalo Roncioni Ponte della Fortezza Chiesa e Museo di San Matteo Palazzo Schiff Palazzo Roncioni Palazzo Toscanelli Piazza Cairoli Chiesa di San Michele Chiesa di Sant'Anna Chiesa di San Torpé                                        Terme romane di Adriano Ponte della Fortezza Via San Martino Palazzo dal Borgo-Netolisky Palazzo Tizzoni Palazzo Consoli del Mare Palazzo Salviati Palazzo Lanfranchi Palazzo Cevoli- Lanfranchi Chiesa di San Martino Chiesa di San Giovanni Chiesa di San Bernardo Mura --- tracciato non più esistente                Descrizione del percorso: Il quartiere di San Martino prende il nome dalla chiesa trecentesca ubicata nell’omonima parte. In antichità costituiva col quartiere sant’Antonio l’area denominata Chinzica. Partenza dalla Cittadella Nuova (12), in Lungarno Fibonacci. Meglio nota come “giardino scotto”, in quanto la Fortezza costruita da Giuliano da Sangallo (1512), dopo essere appartenuta ai fiorentini, fu venduta a Domenico Scotto, ricco armatore livornese, nel 1798. Fu costui a trasformarla in giardino. Il Lungarno Fibonacci (13) fu aperto prima della Seconda Guerra Mondiale, quando venne costruito il Ponte della Vittoria. A questo lungarno segue il Lungarno Galilei (1), limite settentrionale del quartiere, che come il Lungarno Mediceo subì degli interventi di rialzamento delle sponde perdendo i numerosi scali, salvo quello dei renaioli. Su questa parte del quartiere si affacciano alcuni importanti palazzi come Palazzo Lanfranchi (2), oggi proprietà del Comune e sede di mostre e convegni. Il Palazzo da Scorno (3) e il Giardino del Palazzo dei Consoli del Mare (4), che secondo la tradizione era la residenza dei Della Gherardesca. Poco più avanti la Chiesa del Santo Sepolcro (5), a pianta ottagonale con campanile in pietra e laterizi, ed il Palazzo Pretorio (6), sede dal 1825 al 1846 dell’Accademia delle Belle Arti, fondata da Carlo Lasinio.
Questo quartiere assieme a quello di San Martino forma la parte meridionale del centro storico della città, l’area denominata Chinzica, che dopo l'unità d'Italia fu suddivisa nei quartieri attuali. Il Lungarno costituisce il lato settentrionale del quartiere e vi si affacciano i palazzi e i monumenti principali. Primo tra tutti Palazzo Gambacorti (2) dal 1689 sede del Comune di Pisa, eretto in stile gotico pisano alla fine del XIV secolo. La facciata nord, rivolta verso l'Arno, è ornata da un doppio ordine di bifore, decorazioni a tarsie e trafori marmorei nel coronamento. All'interno un cortile medievale con stemmi di magistrati pisani risalenti al periodo in cui il palazzo fu sede dei Consoli del Mare (inizi XVII secolo). Subito a lato del Comune, le Logge di Banchi o dei Mercanti (3) edificate tra il 1603 e 1605 da Cosimo Pugliani, forse su disegno del Buontalenti, con lo scopo di creare un mercato di generi vari. La parte superiore, costruita nel '700, è collegata tramite un cavalcavia a Palazzo Gambacorti. Proseguendo sul Lungarno Gambacorti si incontra la Chiesa di Santa Cristina (4), polo attorno al quale si sviluppò il primo nucleo urbano della zona meridionale della città. Dell'impianto medievale rimane a vista la sola abside. Andando ancora avanti la Chiesa di Santa Maria della Spina (5), in origine un piccolo oratorio edificato a capo del Ponte Nuovo, distrutto agli inizi del XV secolo. Ampliata tra il 1325 e il 1376 custodì fin dal 1333 una spina della corona di Cristo. Fu decorata esternamente dai grandi scultori Giovanni, Andrea e Nino Pisano. A causa dei danni dovuti al cedimento del terreno, la chiesa venne smontata nel 1871-84 e ricomposta più a est del luogo originario. Attualmente chiusa al culto, la Chiesa di San Benedetto (7), come l’annesso monastero, risale alla fine del trecento. L'attuale facciata fu realizzata nel 1850. La facciata che si estende sul lungarno, fu rifatta in stile neogotico. L'intero complesso è stato acquistato e restaurato dalla Cassa di Risparmio di Pisa ed è oggi utilizzato per convegni e congressi. Poco distante la Chiesa di San Paolo a Ripa d'Arno (9), da notare l'effetto di policromia della facciata dovuto all'uso di pietre diverse. La Cappella di Sant'Agata (8), posta nel chiostro del monastero di San Paolo a Ripa d'Arno fu edificata nel XII secolo. A pianta ottagonale con cupola a cuspide, presenta su tre dei lati esterni archi a tutto sesto e trifore con colonnine in marmo. La cappella è attualmente chiusa al pubblico. Alla base delle mura attigue alla Porta a Mare (10) si trovano i Bastioni di Stampace (11). A ridosso del ponte sono ancora visibili i resti delle antiche mura comprendenti l'alta testata dell'antico ponte. Intorno ai Bastioni si svolse una delle più combattute battaglie tra fiorentini e pisani, prima della definitiva sconfitta della città nel 1509. Seguendo Via Porta a Mare, girate a sinistra in Via Stampace e poi a destra in Via Romiti. Proseguite in Via Nino Bixio per giungere in Piazza Sant’Antonio dove è visibile la Chiesa di Sant'Antonio Abate (14). Risalente al XIV secolo, dell'antica struttura conserva solo la parte inferiore della facciata. Keith Haring ha scelto il lato nord della chiesa come supporto per dipingere il suo murale Tuttomondo (15). Adiacente a Piazza Sant’Antonio è Piazza Vittorio Emanuele (12), realizzata in seguito all'inaugurazione della Stazione Centrale, costruita nel 1862. Al centro contiene il monumento a Vittorio Emanuele II. Intorno ad essa sono sorti alcuni importanti edifici quali il Palazzo delle Posta, in stile neomedievale, e il moderno Palazzo della Provincia (13). Da Piazza Vittorio Emanuele si può imboccare Via Mazzini dove è ubicata la Domus Mazziniana (16), si tratta di una palazzina moderna che è stata ricostruita sul luogo della casa Rosselli Nathan in cui morì Giuseppe Mazzini. Dal 1910 è monumento nazionale.
Chiesa di Sant'Antonio Abate
18 P.za V. Emanuele II
Questo quartiere assieme a quello di San Martino forma la parte meridionale del centro storico della città, l’area denominata Chinzica, che dopo l'unità d'Italia fu suddivisa nei quartieri attuali. Il Lungarno costituisce il lato settentrionale del quartiere e vi si affacciano i palazzi e i monumenti principali. Primo tra tutti Palazzo Gambacorti (2) dal 1689 sede del Comune di Pisa, eretto in stile gotico pisano alla fine del XIV secolo. La facciata nord, rivolta verso l'Arno, è ornata da un doppio ordine di bifore, decorazioni a tarsie e trafori marmorei nel coronamento. All'interno un cortile medievale con stemmi di magistrati pisani risalenti al periodo in cui il palazzo fu sede dei Consoli del Mare (inizi XVII secolo). Subito a lato del Comune, le Logge di Banchi o dei Mercanti (3) edificate tra il 1603 e 1605 da Cosimo Pugliani, forse su disegno del Buontalenti, con lo scopo di creare un mercato di generi vari. La parte superiore, costruita nel '700, è collegata tramite un cavalcavia a Palazzo Gambacorti. Proseguendo sul Lungarno Gambacorti si incontra la Chiesa di Santa Cristina (4), polo attorno al quale si sviluppò il primo nucleo urbano della zona meridionale della città. Dell'impianto medievale rimane a vista la sola abside. Andando ancora avanti la Chiesa di Santa Maria della Spina (5), in origine un piccolo oratorio edificato a capo del Ponte Nuovo, distrutto agli inizi del XV secolo. Ampliata tra il 1325 e il 1376 custodì fin dal 1333 una spina della corona di Cristo. Fu decorata esternamente dai grandi scultori Giovanni, Andrea e Nino Pisano. A causa dei danni dovuti al cedimento del terreno, la chiesa venne smontata nel 1871-84 e ricomposta più a est del luogo originario. Attualmente chiusa al culto, la Chiesa di San Benedetto (7), come l’annesso monastero, risale alla fine del trecento. L'attuale facciata fu realizzata nel 1850. La facciata che si estende sul lungarno, fu rifatta in stile neogotico. L'intero complesso è stato acquistato e restaurato dalla Cassa di Risparmio di Pisa ed è oggi utilizzato per convegni e congressi. Poco distante la Chiesa di San Paolo a Ripa d'Arno (9), da notare l'effetto di policromia della facciata dovuto all'uso di pietre diverse. La Cappella di Sant'Agata (8), posta nel chiostro del monastero di San Paolo a Ripa d'Arno fu edificata nel XII secolo. A pianta ottagonale con cupola a cuspide, presenta su tre dei lati esterni archi a tutto sesto e trifore con colonnine in marmo. La cappella è attualmente chiusa al pubblico. Alla base delle mura attigue alla Porta a Mare (10) si trovano i Bastioni di Stampace (11). A ridosso del ponte sono ancora visibili i resti delle antiche mura comprendenti l'alta testata dell'antico ponte. Intorno ai Bastioni si svolse una delle più combattute battaglie tra fiorentini e pisani, prima della definitiva sconfitta della città nel 1509. Seguendo Via Porta a Mare, girate a sinistra in Via Stampace e poi a destra in Via Romiti. Proseguite in Via Nino Bixio per giungere in Piazza Sant’Antonio dove è visibile la Chiesa di Sant'Antonio Abate (14). Risalente al XIV secolo, dell'antica struttura conserva solo la parte inferiore della facciata. Keith Haring ha scelto il lato nord della chiesa come supporto per dipingere il suo murale Tuttomondo (15). Adiacente a Piazza Sant’Antonio è Piazza Vittorio Emanuele (12), realizzata in seguito all'inaugurazione della Stazione Centrale, costruita nel 1862. Al centro contiene il monumento a Vittorio Emanuele II. Intorno ad essa sono sorti alcuni importanti edifici quali il Palazzo delle Posta, in stile neomedievale, e il moderno Palazzo della Provincia (13). Da Piazza Vittorio Emanuele si può imboccare Via Mazzini dove è ubicata la Domus Mazziniana (16), si tratta di una palazzina moderna che è stata ricostruita sul luogo della casa Rosselli Nathan in cui morì Giuseppe Mazzini. Dal 1910 è monumento nazionale.
Cuore della vita religiosa e civile già nel Medioevo, deve il suo nome alla Cattedrale di Pisa, dedicata a Santa Maria Assunta. E' qui che nel 1366 nasce il nucleo originario dell'Università di Pisa, chiamato Studio Pisano, e nel 1810 sorge la Scuola Normale Superiore per volontà di Napoleone I. Partendo da Piazza dei Miracoli (4)percorrete Via S. Maria (5) dove potrete osservare in successione: Palazzo dello Stellino, sede della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, la cui facciata contiene il busto-ritratto del Granduca Ferdinando I di Pietro Francavilla; la Domus Galileiana (7), Collegio Ricci, sede della Facoltà di Lettere; la Chiesa di San Nicola (8), costruita intorno alla metà del XII secolo, al cui interno si conservano importanti opere del Trecento. La chiesa è collegata da un cavalcavia al Palazzo Reale (9), costruito per volontà del granduca Francesco I dei Medici (1583-1588) su disegno del Buontalenti. Un secondo cavalcavia collega il palazzo, sede del Museo Nazionale di Palazzo Reale, con il Palazzo delle Vedove, edificio medioevale riadattato nel Seicento per ospitare le vedove dei granduchi. Al termine di via Santa Maria si apre la splendida visuale dei Lungarni che per secoli sono stati il fulcro della città. Qui si può scegliere se andare verso destra per raggiungere la Cittadella (2) e agli Arsenali Medicei (3), o verso sinistra procedendo per i Lungarni Simonelli e Pacinotti (10-11). Lì si trovano il Palazzo alla Giornata, Palazzo Lanfreducci sede del Rettorato dell'Università di Pisa, la Chiesa della Madonna dei Galletti, e il Palazzo Agostini Veronesi (12), esempio di casa-torre in laterizio con decorazione in terracotta risalente al XIV-XV secolo. Oltrepassato Palazzo Reale, girate a sinistra in piazza Francesco Carrara, e seguite via del Collegio Ricci fino a Piazza Dante. Al termine, svoltando a sinistra in via San Frediano, si incontra la chiesa di San Frediano, edificata tra l’XI ed il XIII secolo in stile romanico-pisano, al cui interno è conservato un pregiato Crocifisso su tavola della seconda metà del XII secolo. Quasi di fronte alla chiesa si apre via Cavalca, lungo la quale sorge la torre dei Caciaioli, o torre del Campano, dalla campana installata nel ‘700 che dava inizio alle lezioni dell’Università. Lo Studio Pisano, antico nucleo dell’attuale Ateneo pisano, era già attivo nel XII secolo, ma solo nel 1543 Cosimo I fece erigere il Palazzo della Sapienza (12), attuale sede della Facoltà di Giurisprudenza. Proseguendo attraverso Piazza Sant’Omobono si trova il mercato orto-frutticolo e si raggiunge Piazza delle Vettovaglie (13), cinta da un elegante porticato cinquecentesco. Andando avanti in via delle Colonne si arriva a Borgo Stretto. Percorrendo solo per poco le logge del borgo, si gira in Via Ulisse Dini per andare in Piazza dei Cavalieri (14). La piazza che era anticamente detta “delle Sette Vie”, era il centro del potere civile e amministrativo della città medievale e fu ristrutturata dal Vasari nel 1562, su commissione di Cosimo I dei Medici. Uscendo dalla piazza per Piazza Buonamici, si incontra la Chiesa di San Sisto (15), edificata dopo una vittoriosa spedizione marinara nel 1087. Proseguite in Via dei Mille, sempre a dritto oltrepassando Via Santa Maria, per ritrovarvi in Via Ghini all'ingresso dell'Orto Botanico (6) di Pisa.
Via Santa Maria
Via Santa Maria
Cuore della vita religiosa e civile già nel Medioevo, deve il suo nome alla Cattedrale di Pisa, dedicata a Santa Maria Assunta. E' qui che nel 1366 nasce il nucleo originario dell'Università di Pisa, chiamato Studio Pisano, e nel 1810 sorge la Scuola Normale Superiore per volontà di Napoleone I. Partendo da Piazza dei Miracoli (4)percorrete Via S. Maria (5) dove potrete osservare in successione: Palazzo dello Stellino, sede della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, la cui facciata contiene il busto-ritratto del Granduca Ferdinando I di Pietro Francavilla; la Domus Galileiana (7), Collegio Ricci, sede della Facoltà di Lettere; la Chiesa di San Nicola (8), costruita intorno alla metà del XII secolo, al cui interno si conservano importanti opere del Trecento. La chiesa è collegata da un cavalcavia al Palazzo Reale (9), costruito per volontà del granduca Francesco I dei Medici (1583-1588) su disegno del Buontalenti. Un secondo cavalcavia collega il palazzo, sede del Museo Nazionale di Palazzo Reale, con il Palazzo delle Vedove, edificio medioevale riadattato nel Seicento per ospitare le vedove dei granduchi. Al termine di via Santa Maria si apre la splendida visuale dei Lungarni che per secoli sono stati il fulcro della città. Qui si può scegliere se andare verso destra per raggiungere la Cittadella (2) e agli Arsenali Medicei (3), o verso sinistra procedendo per i Lungarni Simonelli e Pacinotti (10-11). Lì si trovano il Palazzo alla Giornata, Palazzo Lanfreducci sede del Rettorato dell'Università di Pisa, la Chiesa della Madonna dei Galletti, e il Palazzo Agostini Veronesi (12), esempio di casa-torre in laterizio con decorazione in terracotta risalente al XIV-XV secolo. Oltrepassato Palazzo Reale, girate a sinistra in piazza Francesco Carrara, e seguite via del Collegio Ricci fino a Piazza Dante. Al termine, svoltando a sinistra in via San Frediano, si incontra la chiesa di San Frediano, edificata tra l’XI ed il XIII secolo in stile romanico-pisano, al cui interno è conservato un pregiato Crocifisso su tavola della seconda metà del XII secolo. Quasi di fronte alla chiesa si apre via Cavalca, lungo la quale sorge la torre dei Caciaioli, o torre del Campano, dalla campana installata nel ‘700 che dava inizio alle lezioni dell’Università. Lo Studio Pisano, antico nucleo dell’attuale Ateneo pisano, era già attivo nel XII secolo, ma solo nel 1543 Cosimo I fece erigere il Palazzo della Sapienza (12), attuale sede della Facoltà di Giurisprudenza. Proseguendo attraverso Piazza Sant’Omobono si trova il mercato orto-frutticolo e si raggiunge Piazza delle Vettovaglie (13), cinta da un elegante porticato cinquecentesco. Andando avanti in via delle Colonne si arriva a Borgo Stretto. Percorrendo solo per poco le logge del borgo, si gira in Via Ulisse Dini per andare in Piazza dei Cavalieri (14). La piazza che era anticamente detta “delle Sette Vie”, era il centro del potere civile e amministrativo della città medievale e fu ristrutturata dal Vasari nel 1562, su commissione di Cosimo I dei Medici. Uscendo dalla piazza per Piazza Buonamici, si incontra la Chiesa di San Sisto (15), edificata dopo una vittoriosa spedizione marinara nel 1087. Proseguite in Via dei Mille, sempre a dritto oltrepassando Via Santa Maria, per ritrovarvi in Via Ghini all'ingresso dell'Orto Botanico (6) di Pisa.

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